I denti sono composti da diversi tessuti, di cui quello più esterno è lo smalto dentale e quello più interno è la polpa. La parola Endodonzia deriva dalla composizione di endo– (dentro) e –donto (dente) ed identifica quella branca dell’Odontoiatria che si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie del sistema interno del dente.
La polpa dei denti è un tessuto riccamente vascolarizzato ed innervato, che quindi conferisce vitalità e nutrimento al dente. La polpa, dal punto di vista anatomico, si localizza nel centro della corona dentale (camera pulpare) e si estende attraverso sottili diramazioni (canali) nelle radici del dente. La polpa dentale è un tessuto estremamente delicato e molto suscettibile; l’infiammazione della polpa dentale si chiama pulpite e può verificarsi in forma reversibile o irreversibile, con sintomatologie acute o croniche più o meno importanti. Chi ha avuto la sfortuna di provare il “vero” mal di denti sa di cosa parlo!
Il trattamento endodontico è sempre necessario?
Come per tutte le altre prestazioni odontoiatriche, la necessità di devitalizzare o meno un dente passa in prima fase per una buona diagnosi. Va specificato, infatti, che l’Endodonzia va praticata solamente in quei casi in cui non siano possibile altre metodiche di protezione pulpare.
Diversi studi, infatti, hanno dimostrato che una breve esposizione del cornetto pulpare durante procedure conservative, dirette od indirette, esitano spesso in un buon recupero funzionale della polpa. In quei casi in cui invece venga individuata fin da subito la necessità di trattare endodonticamente il dente, allora bisogna procedere senza indugio alcuno!
L’Endodonzia può essere praticata su tutti i denti dotati di polpa dentale, quindi anche i denti da latte. Ovviamente, però, nel piccolo paziente la possibilità di devitalizzare o meno va ponderata in base a grado di collaborazione del bambino e l’aspettativa di vita residua del dente prima della permuta.
La tecnica di devitalizzazione
La devitalizzazione consiste nella rimozione, parziale o totale, del tessuto pulpare irrecuperabile e la disinfezione del sistema endodontico. E’ importante individuare con esattezza il numero, la posizione e la lunghezza dei canali del dente, sia tramite esame clinico che radiografico. Successivamente, si passa all’allargamento dei canali tramite sistemi manuali e meccanici, la detersione accurata degli stessi con disinfettanti -anche combinati- e, infine, il riempimento dello spazio canalare con materiali inerti e cementi sigillanti.
In generale, il trattamento endodontico è una procedura altamente efficace ed efficiente, con ottima percentuale di successo sia nel breve che nel lungo periodo. Tuttavia, va specificato che -specialmente per quanto riguarda i sistemi canalari dei denti- l’anatomia individuale può essere estremamente variabile e non sempre è così scontato riuscire ad individuare anatomie endodontiche particolari. Ecco perché a volte può capitare che un dente già devitalizzato si possa riammalare con infezioni od infiammazioni croniche come granulomi o cisti.
Le complicanze più comuni, tuttavie, riguardano l’integrità della struttura dentaria residua. L’asportazione della polpa dentale malata, infatti, implica che i denti vengano sostanzialmente privati del sistema nutritizio del dente, e ciò rende il “guscio” di dente rimanente più fragile e suscettibile di fratture. Questo rischio è molto aumentato nei soggetti che già in precedenza soffrivano di parafunzioni (bruxismo/serramento) o che magari avevano già perso molta sostanza dentale a causa di una carie destruente. Di conseguenza, è frequente che nei denti devitalizzati venga consigliata una “copertura” del dente con intarsio o corona dentale.
E’ per tutti questi motivi che allo Studio Dentistico CDA ad ogni caso endodontico vengono dedicati attenzione e tempo e sono realizzati sotto ingrandimenti e isolamento con diga. Ricordate, però: una volta sparito il dolore, il paziente va sempre ricontrollato! Anche perché in Endodonzia il successo è un cavallo buono che si vede a lunga corsa 🙂