La salute della bocca, intesa come denti e gengive, è collegata anche ad aspetti mentali di una persona.
La scoperta viene dalla University of North Carolina, Department of Dental Ecology. Lo studio andava a valutare 6000 persone tra i 45 e i 64 anni. Gli scienziati hanno scoperto che le persone con gengive sanguinanti e denti mancanti avevano una funzione cognitiva più scarsa chi aveva tutti i denti. Ma in pratica cosa vuol dire?
La funzione cognitiva indica come le persone se la cavano con la memoria e con la gestione di parole e numeri. E’ stato scoperto che per ogni dente in più che una persona avesse rimosso o perso, la funzione cognitiva scendeva un po’. Stessa cosa per i pazienti con malattia parodontale grave. I test cognitivi avevano anche evidenziato come i soggetti con in bocca i propri denti conseguivano maggiori e migliori punteggi sulla memoria e sul pensiero, tra cui il richiamare alla mente le parole, la scioltezza di linguaggio e l’abilità con i numeri.
I motivi sembrano essere legati all’infiammazione dei tessuti di supporto del dente, che tende a diffondersi in tutto il sistema circolatorio e in definitiva colpisce la cognizione.
I ricercatori concludono lo studio dicendo che questa scoperta è molto importante perché potrebbe portare a riconsiderare i fattori di rischio nelle persone con demenza e malattia di Alzheimer, aggiungendo, tra gli altri, anche la salute della bocca.
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Laureata in Odontoiatria e Protesi dentaria nel 2012 presso l’Università “Sapienza” di Roma.
È iscritta all’Albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma n. O6303.
Specializzata in Protesi Estetica Adesiva, Conservativa Diretta e Indiretta (intarsi, restauri estetici), Pedodonzia, Endodonzia (sotto sistema ingrandente 2.8x), Chirurgia Orale, Implantologia e Protesi tradizionale, mobile e fissa, su denti naturali e impianti.