La Conservativa si occupa delle ricostruzioni dirette ed indirette dei denti. Queste comprendono sostanzialmente le otturazioni, gli intarsi e le faccette. Tutte quante hanno un altissimo valore estetico ed un’eccellente resa nel tempo….Ma qual è la differenza tra loro e quando è indicata una o l’altra?
Restauri diretti: Le otturazioni
Le otturazioni -nome comune delle ricostruzioni dirette- consistono sostanzialmente nell’applicazione di una pasta ad alto valore estetico (il composito) all’interno della cavità dentale provocata dal processo carioso. Ovviamente questo implica, in primis, che il tessuto cariato venga accuratamente rimosso e le pareti dentali sottominate dalla carie pure vengano delicatamente deterse.
Prima di applicare il composito, poi, il dente va acidificato per qualche secondo e un’apposita colla (adesivo) applicata accuratamente sulle pareti cavitarie. Il tutto per fare in modo che il composito, che verrà applicato direttamente dal dentista, rimanga ben adeso all’interno della cavità e non si infiltri.
L’uso dei compositi dentali ha oggi sostituito la vecchia amalgama d’argento, che in una recente nota della Comunità Europea è stata definitivamente bandita per la sua dimostrata tossicità. Va specificato che è ampiamente dimostrato in letteratura scientifica che le ricostruzioni dirette adesive tendono nel tempo a subire una progressiva perdita di forza del legame adesivo nella zona di interfaccia tra dente e composito, ed è per questo che spesso accade che denti già trattati con un’otturazione si possano ri-cariare o vecchie otturazioni staccare o infiltrare. E’ per questo che allo Studio Dentistico CDA consigliamo sempre di sottoporsi a visite periodiche di controllo anche dopo la finalizzazione di casi di Conservativa diretta, proprio per poter tenere sotto osservazione clinica e radiografica i denti trattati e poter identificare precocemente eventuali situazioni di infiltrazione cariosa.
Restauri estetici indiretti: Intarsi e Faccette
Un altro discorso lo meritano poi i Restauri estetici indiretti, che comprendono intarsi e faccette.
Gli intarsi sono restauri utilizzati nei casi di processi cariosi molto ampi, che difficilmente sarebbero trattabili con un’otturazione diretta senza un rischio reale di infiltrazione del composito o una frattura del dente.
Gli intarsi, infatti, sono altamente indicati in denti particolarmente soggetti a carichi occlusali importanti (tipo i molari e i premolari), quando il processo carioso che li ha colpiti è ampio. Un’altra indicazione è quando il dente affetto dal processo carioso si trova in occlusione con una dente ricoperto da corona, con un ponte o con un impianto, tutte situazioni cioè che tenderebbero a far usurare velocemente l’otturazione in composito e/o a determinarne il distacco precoce.
Per rendere l’idea, diciamo che se le corone fisse devono essere considerate come un “casco” che copre tutta la testa del dente, rinforzandola, gli intarsi sono invece paragonabili a dei “tasselli” su misura che si adattano alla cavità del dente e la sigillano perfettamente.
La realizzazione e cementazione richiedono generalmente 2 appuntamenti, e gli intarsi possono essere realizzati in composito, zirconio o ceramica. La scelta del materiale dipende dalle necessità cliniche, e verrà costruita sulla base di un’interazione tra clinico ed odontotecnico. In ogni caso, la resa estetica degli intarsi è eccellente, grazie anche alla loro ampia versatilità, e la durata è assai superiore a quella delle otturazioni dirette, proprio in virtù del diverso principio di funzionamento e della loro esecuzione su misura in laboratorio.
Le faccette
Le faccette sono invece una sorta di “lente a contatto” che si posiziona sulla faccia vestibolare dei denti ed aiuta a cammuffarne eventuali inestetismi.
Le faccette sono pure un tipo di restauro adesivo indiretto che viene realizzato su misura; generalmente i materiali che si utilizzano sono ceramica, zirconia o disilicato di litio.
L’applicazione delle faccette richiede una minima rimozione del tessuto dentale e la presa di impronte di precisione, a cui poi farà seguito la prova e la cementazione delle faccette stesse. In generale, le faccette richiedono 2 appuntamenti, che però possono essere aumentati a 3 in caso di esecuzione di un “mock-up” di prova.
Nei casi di trattamenti estetici è infatti fondamentale “provare” il restauro che si vuole fare prima di andare veramente ad eseguirlo, in maniera da poter trovare eventuali compromessi tra le richieste estetiche del paziente e le necessità cliniche del singolo caso.
Le faccette si possono anche considerare una valida alternativa per quei casi di malocclusione e disallineamento dentale lievi o moderati in cui il paziente richieda un miglioramento del sorriso ma non sia disposto al trattamento ortodontico correttivo.